DISINFESTAZIONE

I parassiti non hanno scampo!

PARASSITI DI SALUTE E IGIENE

 

 

Scarafaggio orientalico

(Blatta orientalis)

La colorazione è bruna tendente al nero. Questa specie presenta un dimorfismo sessuale: mentre il maschio ha ali normali, la femmina ha ali anteriori molto brevi, ali posteriori atrofiche ed entrambe non sono in grado di volare. La lunghezza è compresa tra i 25 e i 33 mm. È caratterizzata dalla forma appiattita e da lunghe antenne filiformi. Le femmine maturano un massimo di 16 uova nelle ooteche, lunghe 10 mm, che successivamente vengono deposte in ambienti favorevoli allo sviluppo della prole. Le neanidi schiudono generalmente di notte, sfruttando l'ampolla cervicale per rompere l'ooteca ed uscire all'aperto. Il ciclo vitale è relativamente lungo: viene completato in circa 10-15 mesi a seconda del clima e delle disponibilità di cibo. Lo stadio di uovo dura da 37 a 81 giorni, quello di ninfa dalle 24 alle 140 settimane, quello della vita da adulto dalle 5 alle 26 settimane. La Blatta orientalis è diffusa in tutto il mondo, soprattutto nelle zone a clima temperato in quanto predilige ambienti più freddi rispetto alle altre specie dell'ordine Blattodea. È diffusa soprattutto nelle zone antropizzate, dove molto spesso la sua presenza è legata a condizioni di scarsa igiene. La sopravvivenza è legata alla presenza abbondante di acqua più delle altre specie. Si sviluppa nelle abitazioni riscaldate, dove vi è abbondanza di nascondigli e cibo, o in luoghi non esposti a grandi sbalzi di temperatura.
Questa specie è relativamente letargica, predilige il movimento nelle ore notturne ed evita ambienti luminosi: la sua comparsa in orario diurno indica una grande infestazione. A causa della morfologia delle zampe non è in grado di arrampicarsi su pareti verticali e si muove strisciando. Rispetto alle altre specie è più lenta e meno prudente. È molto vorace, praticamente onnivora. Tra i parassiti di questa specie i più diffusi sono due Imenotteri: l'evanide (Evania appendigaster) e il calcidoideo (Tetrastichus hagenowi), le cui larve si sviluppano nelle ooteche e vivono a spese delle uova. La Blatta orientalis, oltre ai danni che porta all'uomo nutrendosi delle sue derrate alimentari, trasferisce a queste il disgustoso odore delle sue ghiandole repugnatorie, è ospite intermedio di Nematodi e vettore di Protozoi e di uova di Nematodi e Cestodi, emesse tramite le feci dell'insetto.
Le malattie portate dalla Blatta orientalis sono molteplici e pericolose: dalla salmonellosi al colera, causato dal batterio vibrio cholerae, a fenomeni di dissenteria, legati agli enterobatteri, all'epatite A e alla poliomielite.
Inoltre l'insetto libera nell'aria sostanze che possono causare l'insorgere di varie disturbi allergici in persone predisposte a tali patologie.





 

Scarafaggio tedesco

(Blatella germanica)

La Blattella germanica è una piccola specie di scarafaggio dalla forma snella e allungata le cui dimensioni variano da 1,3 cm a 1,6 cm di lunghezza, di colore marrone chiaro in alcuni casi tendente al rosso. Descrizione: La testa piccola rispetto al resto del corpo è caratterizzata da lunghe antenne molto mobili; anche il torace è piccolo e la sua parte dorsale (pronoto) presenta due strisce nere che la rendono facilmente riconoscibile. L'addome molto sviluppato rappresenta circa il 50% del corpo ed è diviso in settori. Queste neanidi, nel giro di 40 giorni dalla nascita passano attraverso alcune mute (5-7) raggiungono lo stadio adulto e, dopo meno di dieci giorni le femmine cominciano a deporre nuove ooteche. L'intervallo tra la deposizione di un'ooteca e la successiva è di circa 3 settimane. Le ooteche vengono generalmente nascoste in posti sicuri, difficilmente raggiungibili, e risultano tra l'altro praticamente impermeabili nei confronti dei normali prodotti insetticidi. Qualora non sia disponibile un luogo idoneo per la deposizione, la femmina può portarsi appresso l'ooteca per un breve periodo di tempo. I due sessi sono facilmente distinguibili e per dimensioni (la femmina raggiunge una lunghezza maggiore e ha l'addome più largo) e per alcune caratteristiche: nella femmina l'addome è arrotondato ed è completamente ricoperto dalle ali mentre nel maschio i settori terminali dell'addome non sono coperti dalle ali e l'addome stesso risulta più snello. Questa blatta presenta ali in entrambi i sessi; esse sono ben sviluppate ma vengono utilizzate solo se la blatta viene disturbata o nel caso di salti e/o cadute dall'alto. È onnivora e la sua vita mediamente si aggira attorno alle 30 settimane. La Blatta germanica è molto prolifica: una femmina nel suo completo ciclo vitale produce fino a 8 ooteche contenenti dalle 30 alle 40 uova che si schiudono in circa 20 giorni. In questo modo in poche decine di giorni una femmina è in grado di dar vita ad una colonia di centinaia di individui. È uno scarafaggio molto attivo, scattante e rapido nei movimenti ed è dotato di ventose che gli permettono di muoversi anche sui muri o sul soffitto. Reagisce in modo pronto agli stimoli esterni anche a quelli acustici. Come la maggioranza delle blatte, questa specie è lucifuga: non ama cioè l'esposizione alla luce, per cui svolge le sue attività preferibilmente di notte, o comunque in situazioni scarsamente illuminate. Particolare e caratteristica è la necessità di rifugiarsi in fessure che permettano di sentire il contatto con la parte dorsale del corpo. Altra necessità per la blatta germanica è la presenza di cibo, di conseguenza è usuale trovarla in bar, ristoranti, magazzini, ma molto frequentemente anche nelle abitazioni, in punti umidi e caldi (per questo chiamata blatta fuochista) come ad esempio tinelli, spazi dietro e sotto frigoriferi o lavatrici, bagni.



Scarafaggio americano

( Periplaneta americana )

La blatta americana è un artropode appartenente all’ordine dei Blattoidei. È uno degli insetti infestanti più comuni nelle aree urbane di tutto il mondo e la specie di blatta più grande tra quelle che condividono gli ambienti di vita con l’uomo. La blatta americana ha un colore marrone rossastro, leggermente giallognolo lungo il margine dello scudo del pronoto, che chiude un'area centrale marrone scuro. È un insetto di dimensioni notevoli, variabili da 34 a 53 mm (in media 40 mm). Come in tutte le blatte, la femmina presenta un addome più largo rispetto al maschio. Le ali sono ben sviluppate in entrambi i sessi: nel maschio più lunghe dell’addome, nella femmina di pari lunghezza.
L'ooteca ha un colore variabile tra il rosso scuro e il marrone scuro, è lunga circa 8 mm e larga 5. Presenta dei solchi di suddivisione che non arrivano a metà larghezza e generalmente può contenere fino a 16 uova distribuite metà su ogni lato.
Nei primi stadi ninfali, che son molto difficili da vedere, la colorazione è uniformemente marrone grigiastra sul lato dorsale e più chiara e lucida ventralmente. I cerci sono sottili, distintamente assottigliati dalla base verso l'estremità e circa 5 volte più lunghi che larghi. Gli stadi ninfali più avanzati sono di colore marrone rossastro con i margini laterale e posteriore del torace e le aree laterali dei segmenti addominali un po’ più scuri. Le antenne sono di colore uniformemente marrone. Dal punto di vista alimentare P. americana è una specie onnivora e opportunistica. Questi scarafaggi si nutrono generalmente di materia organica in putrefazione, ma mangiano praticamente qualsiasi cosa. Preferiscono le sostanze dolci e sono ghiotti di liquidi fermentati, tanto da essere stati trovati anche in bottiglie di birra semivuote. Tra i loro alimenti vi sono: carta, scarpe, capelli, pane, frutta, rilegature di libri, pesce, arachidi, riso, sakè, pelle animale, stoffa e insetti morti.
Questi insetti vivono sia all’aperto che in luoghi chiusi e preferiscono ambienti bui e umidi sia freschi che caldi. Si sono adattati a vivere negli edifici (in seminterrati, attorno ai tubi dei bagni, negli scarichi delle fognature, sulle navi, nei ristoranti, nelle drogherie, nelle panetterie, nelle serre e, più in generale, ovunque si preparino o conservino delle derrate alimentari. Negli insediamenti urbani i loro spostamenti si svolgono soprattutto lungo la rete fognaria. Raramente si trovano nelle case, ma dopo forti piogge, si possono verificare anche delle infestazioni di questi ambienti. Oltre a veicolare microbi col corpo, con le zampette spinose e con le lunghe antenne, li dissemina nell'ambiente attraverso le deiezioni e rigurgiti. È portatore di enterobatteri e salmonella. Il loro materiale fecale, così come i peli e la cuticola, sono fonti di allergie e malattie asmatiche per molte persone. Inoltre il loro odore è molto sgradevole.



Pesciolino d'argento

( Lepisma saccharina )

Il corpo del pesciolino d'argento è allungato e sottile. Ha due antenne lunghe e sensibili, e tre lunghi cerci posteriori anch'essi con funzione tattile. Il corpo (esclusi antenne e cerci) può arrivare a circa 1 centimetro di lunghezza. Il colore metallico del corpo deriva da scaglie argentee che si formano dopo la terza muta. A seconda delle condizioni di vita, un pesciolino d'argento diventa completamente adulto in un tempo variabile fra quattro mesi e tre anni. A temperatura ambiente (21-23 °C) diventa adulto entro un anno. Può vivere da due a otto anni, e può mutare fino a circa otto volte in tutto e fino a circa quattro volte in un anno. A una temperatura compresa fra 25 e 30 gradi, la femmina depone circa un centinaio di uova, preferibilmente in ambienti riparati come fessure o crepe. I pesciolini d'argento non possono riprodursi in ambienti freddi e secchi.
Il cibo preferito del pesciolino d'argento sono le sostanze che contengono amido o polisaccaridi come la destrina usata negli adesivi: l'insetto ama quindi la colla e derivati latticini zuccherini, le legature dei libri, le foto, i francobolli, lo zucchero, i capelli, la forfora e la polvere. Non disdegna neppure cotone, lino, seta, insetti morti o persino la sua stessa pelle persa. In caso non trovi altro cibo, il pesciolino d'argento può arrivare a rovinare capi in pelle (cinture, carpe) o indumenti in fibra sintetica. Tuttavia, può restare senza cibo per mesi senza soffrirne. A causa delle abitudini notturne dei pesciolini d'argento, il loro comportamento sessuale è stato scoperto solo di recente. Per tutto il processo dell'accoppiamento, il maschio e la femmina corrono tutt'in giro. Il maschio depone una spermatofora, una capsula di seme coperta da filamenti simili a quelli di una ragnatela o di un bozzolo. La femmina trova la capsula e la raccoglie, dando luogo a una "inseminazione indiretta". I pesciolini d'argento sono piuttosto comuni nelle dimore umane. Si trovano spesso, fra l'altro, dietro i quadri, sotto i frigoriferi, nei bagni ben riscaldati, nelle fessure e nelle crepe delle tegole. Amano rosicchiare libri, tappezzerie e tessuti.



Mosca domestica

( Musca dimestica )

Nei climi più freddi le mosche domestiche sopravvivono solamente se vivono con l'uomo. Hanno la tendenza ad aggregarsi e risultano difficili da cacciare via. Sono capaci di trasportare più di 100 agenti patogeni responsabili di malattie come tifo, colera, salmonellosi, shigellosi, tubercolosi, antrace, infezioni degli occhi e vermi endoparassiti. Nelle regioni più povere e con scarso livello di igiene le mosche sono tra i principali vettori di malattie. Alcuni ceppi hanno sviluppato resistenza ai più comuni insetticidi.
La mosca domestica si nutre di sostanze liquide o semi-liquide oltre a materiali organici solidi che ha pretrattato con la sua saliva o vomito. A causa della grande quantità di cibo che ingerisce quotidianamente, essa deposita feci in maniera praticamente costante e questo è uno dei fattori che rende questo insetto un vettore di patogeni nefasto e molto pericoloso.



Mosca della frutta

( Drosophila melanogaster )

La femmina depone le uova preferibilmente su frutti ad alto tenore in zuccheri, a basso grado di acidità e con polpa tenera. Esiste perciò una scala di preferenza che orienta le infestazioni con il procedere della stagione. Ad esempio, nell'Italia meridionale, in piena estate, gli attacchi s'indirizzano preferibilmente sul pesco, sull'albicocco, sul fico e sulle varietà precoci di pero, mentre in genere è evitato il susino. Nella tarda estate gli attacchi si estendono anche ad altre varietà di pero, al melo, talvolta al susino e all'uva, ma soprattutto al fico d'India e alle varietà precoci di kaki. In autunno gli attacchi proseguono sul fico d'India e sul kaki per passare infine agli agrumi, in particolare il clementine e gli aranci precoci del gruppo Navel
All'atto dell'ovodeposizione, la femmina incurva l'addome, estroflette l'ovopositore e penetra l'epicarpo del frutto, lasciando più uova nella cavità. In genere sono deposte 4-6 uova per puntura, fino ad un massimo di una decina. Una femmina può praticare anche diverse punture sullo stesso frutto, perciò si possono deporre anche diverse decine di uova in un solo frutto. Nel corso della sua vita una femmina può deporre da poche centinaia fino ad un migliaio di uova, pertanto può attaccare centinaia di frutti. Le larve si sviluppano all'interno della polpa provocandone il disfacimento. A maturità fuoriescono dal frutto, si lasciano cadere e s'impupano nel terreno. Contrariamente alla mosca dell'olivo, lo stadio di pupa si svolge sempre fuori dal frutto attaccato.



 

Formica faraone

( Monomorium pharaonis )

La formica faraona ha questo nome così particolare perché erroneamente la tradizione la introduce nella fantasia popolare come una delle 12 piaghe d’Egitto. L'origine di questa formica piccolissima è incerta, prevalentemente si crede provenire dall’Africa, anche se ormai è presente in tutto il mondo temperato. Le formiche faraone sono una specie tropicale, ma prosperano in qualsiasi edificio ovunque, anche nelle regioni non temperate, negli edifici forniti di riscaldamento centralizzato. La Monomorium pharaonis è una delle formiche domestiche più comuni ed è la formica infestante della casa più difficile da controllare. La difficoltà di controllo dell’infestazione da formica faraone sta, appunto, nel fatto che è una formica piccolissima, che può realmente entrare ovunque e trasportare con se “meccanicamente” microbi e batteri pericolosi. Questa formica nidifica nei posti più strani, in scatole di CD, lattine di caffè, tra fogli di carta, dietro i battiscopa, sotto le pietre, dentro i muri etc, prediligono comunque ambienti scuri, e aree calde vicino alle tubature dell’acqua calda e del riscaldamento. Troviamo la Monomorium pharaonis, incredibilmente, persino nei reparti di terapia intensiva e sale operatorie. Pur essendo onnivore, prediligono dolciumi o frutta. La piccolissima formica faraone è quasi trasparente, va dal giallo al marrone chiaro, l’ultima parte è leggermente più scura e lucida (addome posteriore) e ha due nodi in vita. Le formiche faraone operaie misurano circa 1,5-2 mm di lunghezza, le loro antenne hanno 12 segmenti dove gli ultimi tre sono leggermente più lunghi, e i loro occhi sono relativamente piccoli. Ha peli eretti sparsi sul corpo, possiedono anche un pungiglione ma raramente è sporgente. I maschi del Monomorium pharaonis sono piccoli come le formiche operaie ma di colore nero e con le antenne dritte. Come tutte le altre specie di formiche la colonia della formica faraone è composta da regine femmine, maschi, operaie sterili, e dai vari stadi immaturi in via di sviluppo (uova, larve, pre-pupe e pupe). La regina della formica faraona può deporre centinaia di uova durante la sua vita. Il periodo larvale dura dai 18 ai 19 giorni, periodo pre-pupa tre giorni, e periodo pupale nove giorni. Dall'uovo alla maturità dura circa 38 a 45 giorni a seconda della temperatura e umidità relativa. Le Monomorium pharaonis quando si annidano in edifici riscaldati si riproducono, in sostanza, durante tutto l'anno. Le Formiche faraone seguono un modello comportamentale definito: "satelliting", dove da una colonia madre nascono e si espandono le colonie satellite. Usando come mezzo di comunicazione i ferormoni rimangono molto “fedeli” tra loro aiutandosi e proteggendosi vicendevolmente. Purtroppo In alcune zone, questa formica deve essere considerata come insetto infestante di notevole pericolosità, non tanto per i danni agli alimenti, che comunque rimangono inutilizzabili, quanto per la sua capacità di entrare ovunque. Le infestazioni della formica faraone negli ospedali sono divenute un problema cronico in tutta Europa. La Monomorium pharaonis è in grado di trasmettere più di una dozzina di agenti patogeni come Salmonella, Staphylococcus, e Streptococcus e alcune formiche faraone sono addirittura state osservate in cerca di umidità sulla bocca di bambini dormienti.



 

Cimice del letto

( Cimes lectularius )

Le cimici sono insetti di piccole dimensioni, con corpo appiattito in senso dorso-ventrale e dal profilo ovale od oblungo. Il capo è provvisto di occhi ma privo di ocelli, ha antenne composte da 4 articoli, di cui i due terminali alquanto sottili e allungati. Il rostro anch'esso composto da 4 segmenti. Il torace si osserva una caratteristica conformazione del pronoto, che presenta due espansioni laterali che si protraggono in avanti quasi fino all'altezza degli occhi. L'intera famiglia è interessata dalle seguenti particolarità morfologiche: le ali posteriori sono assenti e quelle anteriori sono ridotte a due piccole squame sclerificate. Il sistema efferente delle ghiandole odorifere è rudimentale. Le zampe sono fornite di tarsi triarticolati.
L'addome è molto più sviluppato, in larghezza e lunghezza, delle altre due regioni del corpo. L'elemento morfologico più evidente è l'adattamento al tipo di riproduzione di questi insetti. Le femmine presentano, nella parte latero-ventrale della vescica una fenditura, detta organo di Ribaga, attraverso la quale avviene la copulazione. La cimice è lungo 4-6 mm e ruggine di colore marrone scuro. Le ali posteriori sono assenti e quelle anteriori sono ridotte a due piccole squame sclerificate. Il sistema efferente delle ghiandole odorifere è rudimentale. Le zampe sono fornite di tarsi triarticolati. A differenza di altri Eterotteri ematofagi, i Cimicidi non sono ritenuti vettori di organismi patogeni, perciò il danno prodotto è esclusivamente diretto ed è rappresentato da manifestazioni allergiche sotto forma di lesioni cutanee di tipo strofuloide, causate da una reazione allergica ad alcune sostanze contenute nella saliva di questi insetti. Le cimici dei letti sono solitamente attive dalla tarda sera, con un picco di attività intorno ad un'ora prima dell'alba. Senza dubbio possono provare ad alimentarsi in altre ore della giornata se ne diamo loro l'opportunità, infatti, sono state osservate alimentarsi durante tutto l'arco del giorno. Raggiungono la vittima spostandosi sulle superfici o, perfino, arrampicandosi fino al soffitto e lasciandosi cadere sopra la loro fonte di cibo. Attratta dal calore corporeo e dal diossido di carbonio che esaliamo attraverso la respirazione, la cimice perfora la pelle attraverso il proprio apparato boccale formato da una coppia di stiletti mandibolari e da una coppia di stiletti mascellari, la quale giustapponendosi forma un canale alimentare ed uno salivare. Con il primo viene aspirato il sangue dalla vittima, mentre con il secondo viene iniettata la propria saliva, la quale contiene sostanze ad azione coagulante e vaso dilatatoria. Dopo essersi alimentata per circa cinque minuti la cimice torna al suo nascondiglio. La puntura non può essere avvertita se non dopo alcuni minuti, o perfino ore. Il primo indicatore è costituito dal desiderio di grattarsi la zona interessata, dovuto alla reazione corporea agli agenti iniettati dall'insetto. Nella maggior parte dei casi osservati, l'effetto della puntura delle cimici dei letti consiste in un rigonfiamento della pelle rossastro (talvolta il rigonfiamento può non presentarsi), normalmente accompagnato da un intenso prurito. Questo è il risultato della reazione allergica ad alcune sostanze ad azione vaso dilatatorio e anticoagulante introdotte nel sangue della vittima attraverso la saliva delle cimici. Le puntura delle cimici dei letti non possono essere distinte da quella degli altri artropodi che pungono l'uomo. L'effetto della puntura può non presentarsi immediatamente, possono passare persino dei giorni prima che siano avvertiti i sintomi. Le punture delle cimici dei letti tendenzialmente appaiono allineate. Questo tipo di distribuzione può essere causato dal fatto che la cimice sia stata disturbata mentre si alimentava e si sia spostata a poca distanza da dove stava per continuare ad alimentarsi. Oppure questo allineamento può essere dovuto alla ripetizione di punture da parte dell'insetto che cerca un punto nel quale possa trovare più sangue. Le persone possono avere reazioni differenti, dipende dal tipo di risposta iperimmune si manifesta, la cui tipicità intensità è variabile da soggetto a soggetto. In casi eccezionali si possono produrre reazioni allergiche che causano nausea e malessere. Solitamente individui esposti per la prima volta ad una puntura possono sviluppare una sintomatologia cutanea evidente nel 50% dei casi. In caso di ripetute esposizioni la percentuale di soggetti che si sensibilizza e che quindi mostra sintomi sale, arrivando a circa l'ottanta %.
Psicologicamente le persone reagiscono alle punture con ansia, stress e insonnia. Talvolta questi stati d'animo portano alcune persone a grattarsi le punture talmente tanto fine da infettarsi la zona interessata.



Pulci

( Siphonaptera )

Le pulci sono animali di piccole dimensioni, totalmente atteri (cioè privi di ali). L'esoscheletro è in genere compatto e robusto; Il capo è compresso contro il torace, poco mobile, con antenne tri-articolate molto brevi e apparato boccale pungente-succhiatore; le zampe sono altrettanto robuste, e la coppia posteriore è particolarmente sviluppata e consente alla pulce salti di notevole altezza. La trasformazione da uovo a adulto richiede un tempo variabile da due settimane a otto mesi, in funzione delle condizioni climatiche, dalla disponibilità di cibo e dalla specie. La femmina depone circa 15-20 uova al giorno (circa 600 nell'arco della sua vita), in genere subito dopo essersi nutrita. Le uova vengono deposte sull'ospite. Possono fare da ospite un grandissimo numero di mammiferi (incluso l'uomo) e di uccelli. Le uova, deposte sulla peluria o su penne e piume, possono facilmente cadere e diffondersi nell'ambiente, specialmente nel luogo dove l'ospite si riposa, dorme o nidifica. Le uova si schiudono in un tempo compreso fra due giorni e due settimane. Nelle abitazioni umane infestate, le larve possono trovarsi nelle crepe dei pavimenti, sotto i bordi dei tappeti, nei letti; all'aperto, la sabbia è uno degli habitat preferiti. Il processo della metamorfosi dura da cinque a quattordici giorni; le pulci adulte possono uscire subito dal bozzolo o attendere di percepire vibrazioni, pressione, calore o diossido di carbonio, tutti segnali che rivelano la potenziale presenza di una fonte di cibo. L'importanza patogena degli Aphaniptera, pur non potendosi paragonare a quella dei Ditteri, risulta tuttavia notevole. Nella maggior parte dei casi la pulce dell'uomo è più molesta a causa dei suoi movimenti sulla cute che per le sue punture; provoca al suo ospite solo fastidio (arrossamento cutaneo e prurito); tuttavia, alcune persone e alcuni animali possono soffrire di allergia alla saliva delle pulci, e riportare questi sintomi in forme particolarmente violente. Le larve sono cieche, e si sviluppano in un arco compreso fra una settimana e diversi mesi, passando attraverso tre stadi larvali. Non succhiano direttamente il sangue; si nutrono delle feci di pulci adulte, o frammenti di pelle, pelo o piume. La metamorfosi da pupa ad adulto avviene all'interno di un bozzolo setoso tessuto dalla larva, a cui aderiscono frammenti di peluria o altri materiali analoghi. Il processo della metamorfosi dura da cinque a quattordici giorni; le pulci adulte possono uscire subito dal bozzolo o attendere di percepire vibrazioni, pressione, calore o diossido di carbonio, tutti segnali che rivelano la potenziale presenza di una fonte di cibo.Larva di pulce: La maggior parte delle pulci passano l'inverno nella fase di larva o pupa. La "stagione delle pulci", in cui gli adulti sono attivi, è l'estate o l'inizio dell'autunno. Il numero di individui che sopravvivono all'inverno dipende dalla temperatura; il tasso di sopravvivenza è massimo negli inverni più miti. Nelle aree più calde, per esempio equatoriali e tropicali, gli adulti possono essere presenti durante tutto l'arco dell'anno. L'importanza patogena degli Aphaniptera, pur non potendosi paragonare a quella dei Ditteri, risulta tuttavia notevole. Nella maggior parte dei casi la pulce dell'uomo è più molesta a causa dei suoi movimenti sulla cute che per le sue punture; provoca al suo ospite solo fastidio (arrossamento cutaneo e prurito); tuttavia, alcune persone e alcuni animali possono soffrire di allergia alla saliva delle pulci, e riportare questi sintomi in forme particolarmente violente. In casi estremi, ripetuti morsi di pulce possono causare anemia nell'animale ospite. L'azione delle pulci penetranti è più impegnativa perché alle lesioni prodotte dal parassita possono aggiungersi complicazioni settiche e cancrenose, artriti, necrosi ossee e tendinee, fistole, caduta di falangi o di dita, ecc.



Piccione

( Columba livia domestica )

Il piccione selvatico occidentale è una specie di Columbide abbastanza diffusa; dalla sua forma domestica Columba livia var. domestica, che include i piccioni viaggiatori e numerose razze ornamentali e da carne, discendono i colombi semi-selvatici diffusi sia in Italia che all'estero, soprattutto nelle piazze delle grandi città. L'uccello è lungo 30–35 cm con apertura alare di 62–68 cm. La parte posteriore sotto le ali bianca è la migliore caratteristica identificativa del piccione, ma anche le due linee nere che corrono sulle ali grigie. La coda è bordata di bianco. La testa e il collo sono grigio blu scuro nell'adulto con riflessi smeraldini. Gli occhi sono arancioni e possono essere circondati da anelli grigio-bianco. Le zampe sono rossastre. È resistente e veloce nel volo. La vita di un piccione comune varia dai 3 ai 5 anni allo stato selvatico, ma può raggiungere anche 15 anni per le razze addomesticate. Durante l'accoppiamento, il maschio e la femmina si prendono per il becco e piegano il collo a vicenda molte volte, fino a quando la femmina non si accovaccia ed il maschio le salta sulla schiena per fecondarla. La coppia cova due uova di colore bianco deposte dalla femmina, per 21 giorni si alternano di giorno la femmina e di notte il maschio. I nuovi nati saranno alimentati dalla coppia per i primi 5 giorni con una specie di latte proveniente dal gozzo dei genitori e per i giorni successivi l'alimentazione sarà un mix tra latte, semi di grano, semi di granturco e altro che i genitori possono facilmente trovare. In un mese i piccoli sono pronti per volare ed abbandonare il nido e dopo solo sei mesi sono in grado di riprodursi. Il piccione è tipico dell' Europa meridionale, del Nordafrica e del Medio Oriente. Nelle città italiane come in molte altre europee è presente soprattutto nelle piazze e nei parchi. Spesso ciò costringe ad aumentare la frequenza degli interventi di manutenzione in esterno. Il piccione è granivoro, quindi la sua alimentazione consiste in cereali e leguminose.



Ratto norvegese

( Rattus norvegicus )

Il ratto norvegese, noto anche come ratto marrone, ratto grigio, ratto delle chiaviche, surmolotto o pantegana (Rattus norvegicus) è un mammifero roditore della famiglia dei muridi. È la specie più comune e diffusa di rattus, presente praticamente in tutto il mondo; in Europa ha soppiantato il preesistente ratto nero (R. rattus) fra la fine del Medioevo e la Rivoluzione industriale.
Il mantello del ratto è marrone sulla parte superiore, bianco e grigio sul lato ventrale. Senza coda gli animali adulti sono lunghi ca. 20-27 cm.
Il ratto norvegese, noto anche come ratto marrone, ratto grigio, ratto delle chiaviche, surmolotto o pantegana è un mammifero roditore della famiglia dei Muridi. È la specie più comune e diffusa di Rattus, presente praticamente in tutto il mondo; in Europa ha soppiantato il preesistente ratto nero fra la fine del Medioevo e la Rivoluzione industriale.
A dispetto del nome scientifico, il ratto norvegese proviene dall'Asia, molto probabilmente dalla Cina settentrionale, dalla Mongolia e dalla Siberia sudorientale. Diffusosi anche attraverso i commerci umani, oggi il ratto norvegese è presente ovunque sia presente l'uomo, con poche eccezioni (l'Antartide, l'Alberta e alcune riserve speciali in Nuova Zelanda). Sulla base della diffusione, il R. norvegicus viene considerato una delle specie animali di maggior successo. In Italia, la sottospecie nominale è diffusa in tutto il territorio peninsulare, nonché nelle isole maggiori e nella massima parte di quelle minori. In natura, la specie è associata a fiumi, stagni ed in genere a sorgenti permanenti d'acqua anche salmastra, dal livello del mare alla media collina: si tratta tuttavia di una specie spiccatamente antropofila, che predilige ambienti ad antropizzazione forte e permanente, colonizzando le fognature (da cui il nome di "ratto delle chiaviche", in contrapposizione al ratto dei tetti che predilige aree asciutte), le discariche ed in generale le zone dove vi è una forte dispersione di cibo e una scarsa igiene.



Topo comune/domestico

( Mus musculus )

Il topo comune (Mus musculus) è un piccolo mammifero roditore della famiglia dei MURIDI. Viene anche chiamato topo domestico, per differenziarlo dal topo selvatico (Apodemus sylvaticus).
Si tratta della specie di gran lunga più diffusa del genere Mus, rappresentato nel mondo da una quarantina di specie: il topo domestico si può infatti trovare comunemente in quasi tutti i paesi del mondo, spesso al fianco degli umani, che involontariamente gli procurano vitto ed alloggio, ma non sempre in armonia con loro, in quanto i topi possono arrecare danni anche ingenti alle colture ed alle dispense di cibo, oltre a rendersi vettori di una serie di malattie, come la leptospirosi.



Pidocchi della polvere Psocotteri

( Psocoptera )

Gli psocotteri sono insetti minuscoli, lunghi un millimetro o poco più e senza essere visti abitano in quasi tutte le nostre case: vengono notati solo quando in presenza di condizioni ottimali si sviluppano aggredendo ogni cosa. Sono fitofagi, quindi, si nutrono di detriti di origine animale e vegetale, oppure di muffe. La loro condizione ottimale per lo sviluppo è un ambinete umido in cui si sia formata della muffa sulla parete, in questo caso si moltiplicano. Normalmente vivono riparati nel terreno o sotto le scorze di alberi, ma nelle nostre abitazioni si annidano tra le carte (che divorano, ecco perché vengono anche chiamati “pidocchi dei libri“), nelle biblioteche, vicino ai raccordi dell’acqua, sotto la carta da parati, nelle imbottiture di mobili, nelle farine o paste alimentari. Quando appaiono si consiglia di controllare dietro armadi e librerie perché probabilmente è proprio lì che si è formata della muffa, cioè l’ambiente a loro più favorevole. Proprio per questo il primo intervento consiste nella riduzione del livello di umidità dell’ambiente con un buon deumidificatore..



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